“L’emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici”: è il titolo della mostra organizzata per iniziativa del Panathlon Napoli, presieduto da Francesco Schillirò, che verrà presentata, martedì 27 settembre alle ore 18.30, al Circolo ufficiali della Marina Militare, in via Cesario Console 3/Bis. La mostra è allestita nella Basilica di San Giovanni Maggiore - messa a disposizione dalla Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, affidataria dell'edificio sacro per volontà della Curia - e sarà visitabile gratuitamente a partire da mercoledì 28 settembre. Alla presentazione interverrà tra gli altri il presidente regionale dell’Unione stampa sportiva italiana (Ussi), Mario Zaccaria.
La rassegna, curata da Adriana Balzarini del Panathlon Mottarone, ha riscosso molti consensi anche in altre città italiane: si articola su 54 pannelli che propongono un viaggio nella memoria dello sport femminile. Si va dai giochi olimpici dell’antichità greca fino ai giorni nostri, passando per la prima atleta donna alle Olimpiadi del 1900: la tennista inglese Charlotte Cooper, in campo con una gonna lunga fino alle caviglie, che si aggiudicò il torneo individuale e il doppio misto.
Numerose immagini rendono omaggio alle atlete italiane: da Ondina Valla (prima italiana a vincere la medaglia d’oro: Berlino 1936, 80 metri a ostacoli), a Valentina Vezzali, prima schermitrice a essersi aggiudicata tre medaglie d’oro olimpiche, fino a Federica Pellegrini, la prima italiana ad aver vinto una medaglia d’oro nel nuoto nei Giochi di Pechino 2008, nei 200 metri stile libero.
La mostra – sottolinea la curatrice Adriana Balzarini – parte con un pannello che espone due pensieri contrapposti su donne e sport: quello di Pierre de Coubertin (ideatore delle Olimpiadi moderne) e quello del giornalista Candido Cannavò. Il primo disse: “Una Olimpiade femminile non sarebbe pratica, interessante, estetica e corretta”. Il secondo, ai giorni nostri, affermò: “L’élite del nostro sport è donna. Noi prendiamo atto di questa sana rivoluzione”.