Sul sito dell'Inail è stato pubblicato il volume dal titolo “La professione dell'ingegnere in ottica di genere - Uno studio diretto sulle professioni tecniche”, che analizza le criticità legate alle professioni tecniche espresse dalle lavoratrici, utili per una corretta valutazione dei rischi in ottica di genere.
Lo studio è stato presentato lunedì 8 marzo 2021 in occasione di un convegno in modalità webinar su piattaforma Zoom, organizzato dal Centro Formazione e sicurezza di Napoli - CFS Napoli.
Realizzato dall'Inail Direzione regionale Campania, Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli e Centro Formazione e Sicurezza Napoli, lo studio inquadra le diverse attività svolte dalle donne impegnate nelle professioni tecniche che, oltre a un corposo lavoro di concetto, effettuano sopralluoghi in ambienti ad alto rischio come i cantieri temporanei e mobili, svolgono lavori in sotterraneo e in spazi confinati, prestano la loro opera qualificata in opifici e industrie spesso situati in aree industriali delocalizzate rispetto ai centri urbani.
Lo studio è consultabile e scaricabile a questo LINK .
Il dibattto on line è stato coordinato e condotto dalla Presidente del Cfs Napoli e della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli 𝙋𝙖𝙤𝙡𝙖 𝙈𝙖𝙧𝙤𝙣𝙚.
Hanno portato i saluti del Consiglio dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, il Presidente 𝙀𝙙𝙤𝙖𝙧𝙙𝙤 𝘾𝙤𝙨𝙚𝙣𝙯𝙖 e la Consigliera 𝘼𝙙𝙖 𝙈𝙞𝙣𝙞𝙚𝙧𝙞.
Di seguito proponiamo la relazione introduttiva di Paola Marone.
"𝙎𝘼𝙇𝙐𝙏𝙀 𝙀 𝙎𝙄𝘾𝙐𝙍𝙀𝙕𝙕𝘼 𝙄𝙉 𝙊𝙏𝙏𝙄𝘾𝘼 𝘿𝙄 𝙂𝙀𝙉𝙀𝙍𝙀".
Buon pomeriggio a tutti sono Paola Marone, presidente del Cfs Napoli e della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli e presenterò l’evento odierno in cui parleremo dell’esercizio della professione di ingegnere in ottica di genere. Grazie a tutti i presenti , grazie agli enti promotori ed organizzatori: INAIL Direzione Regionale Campania, Fondazione Ordine ingegneri Napoli, Ordine Ingegneri della provincia Di Napoli, CFS Napoli, Rotary Napoli Sud Ovest.
Ci è sembrato giusto dedicare questo 8 marzo al tema "Salute e Sicurezza in ottica di genere", presentando la pubblicazione curata dall’INAIL con il contributo della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, l’Ordine Ingegneri della prov. Di Napoli , il CFS Napoli dal titolo “La professione dell’ingegnere in ottica di genere”, poiché si tratta di un tema di estrema attualità e ritengo di grande interesse. E’opportuno ricordare che la festa della donna ha origine dai movimenti di rivendicazione dei diritti femminili di inizio novecento, anche in conseguenza di una tragedia avvenuta PR0PRIO su un luogo di lavoro a New York in un’industria tessile ove a causa di un incendio morirono decine di operaie.
Un grazie va agli illustri relatori, fra cui vi sono anche alcune autrici della pubblicazione, al comitato organizzatore e mi auguro che lo studio e l’approfondimento del testo pubblicato possano rappresentare un riferimento di grande utilità, per il raggiungimento di un obiettivo comune: promuovere la partecipazione femminile nel mondo delle professioni tecniche, anche in vista della ripresa economica post pandemia, tutelandone la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Come ricorda la Presidente del Senato in un’intervista apparsa oggi sul Mattino “La crisi pandemica ha colpito maggiormente le donne che hanno pagato un prezzo altissimo in termini di posti di lavoro persi e di carriere interrotte”. Proprio la Casellati è stata ospite in una conviviale Rotary e Mi sembra opportuno sottolineare l’adesione del Rotary Napoli Sud Ovest a questa iniziativa. Il club è un’organizzazione fondata nel lontano 1905 che raccoglie esponenti delle più svariate attività professionali ed economiche impegnati a livello mondiale per rendere un servizio umanitario alla società, incoraggiare il rispetto di elevati principi nell’esercizio delle attività professionali e aiutare a costruire un mondo di amicizia e di pace. Negli ultimi anni si è registrato un grande impegno per incrementare la partecipazione femminile nel Rotary International e le donne hanno dato un rilevante contributo alle iniziative umanitarie e di servizio del Club.
Le attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro, messe in campo dall’Inail, rappresentano da anni un patrimonio di buone prassi, un valore strategico di riferimento per il territorio. Molte sono le attività promosse da INAIL Direzione Regionale Campania in sinergia con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, la Fondazione Ordine Ingegneri Napoli ed il Centro formazione e sicurezza Napoli (in sigla CFS Napoli).
L’evento odierno segna un ulteriore tappa di questa intensa attività di collaborazione.
L'incontro di questo pomeriggio, che mette a confronto relatrici e relatori di diverse aree culturali, attraverso una pluralità di saperi, rappresenta, dunque, una tappa per l’individuazione anche di nuovi preziosi spunti di riflessione anche in rapporto al difficile momento che attraversiamo.
Infatti si è percepito drammaticamente, in questo anno di pandemia, che il nostro modello rappresenta un sistema esposto a potenziali crisi di diversa natura sanitaria, ambientale, economica, culturale e che, quindi, occorre rafforzare il confronto di natura interdisciplinare sia per incrementare il valore della resilienza sociale che per affrontare le sfide del cambiamento e dell’innovazione.
Un passaggio dello studio “La professione dell’ingegnere in ottica di genere” sembra quasi prefigurare quello che ci saremmo dovuti trovare ad affrontare con la pandemia: si sottolinea infatti che esiste il fenomeno “della disgregazione psicologica, cui l’individuo va incontro quando non riesce più a separare le proprie attività lavorative e di vita”. Ecco, questo mi appare un tema di drammatica attualità. La pandemia ci costringe a stare molto in casa, per cui tale fenomeno investe oggi la vita di ognuno di noi ed è difficile da arginare.
Ma veniamo ora ai temi trattati nello studio. La pubblicazione inquadra le diverse attività svolte dalle donne impegnate nelle professioni tecniche che, oltre a un corposo lavoro di concetto, effettuano sopralluoghi in ambienti ad alto rischio come i cantieri temporanei e mobili, lavori in sotterraneo, opifici spetto situati in aree industriali delocalizzate rispetto ai centri urbani.
Vengono analizzate le criticità legate alle professioni tecniche espresse dalle lavoratrici, utili per una corretta valutazione dei rischi in ottica di genere.
La metodologia utilizzata ha previsto nella prima fase la raccolta e lo studio dei dati INAIL relativi al quinquennio 2015-2019 degli infortuni e delle malattie professionali rilevati in Campania.
Parallelamente è stato diffuso un questionario ad un campione significativo di donne ingegnere iscritte al nostro albo professionale per l’individuazione di “ criticità” rilevate nell’espletamento dell’attività professionale.
Il testo riporta, quindi, l’analisi congiunta di tali dati che ci saranno a breve esposti.
D’altra parte un segmento importante della mission degli organismi promotori dello studio è riferito anche all’analisi del dettato legislativo in materia di sicurezza e l’indicazione per una applicazione concreta delle norme.
Come noto, il d.lgs. 81/2008 e s.m.i. impone una serie di adempimenti normativi. Dal canto loro, l’Inail, l’Ordine degli Ingegneri di Napoli, la Fondazione Ordine Ingegneri Napoli e il CFS Napoli puntano a fornire linee interpretative del decreto, a partire dal mondo delle professioni tecniche. Il d.lgs. 81/2008 ribadisce anche un approccio metodologico innovativo: la valutazione del rischio deve essere declinata in modo nuovo e attento al patrimonio umano. La crescente presenza femminile nel mondo delle professioni tecniche impone un’analisi sulla sicurezza sui luoghi di lavoro declinata in ottica “di genere”, che tenga conto dei problemi specifici e delle specifiche esigenze delle donne per la determinazione corretta delle misure di prevenzione e protezione da mettere in atto.
Le donne iscritte all’albo nazionale degli ingegneri, infatti, hanno guadagnato, soprattutto negli ultimi anni, una posizione di rilievo, rappresentando nel 2020 il 15,7% degli ingegneri iscritti all’Albo.
Ecco il dato che ci fa percepire il vero cambiamento: nell’albo nazionale del CNI si passa dallo 0,9% di presenze femminili tra gli ingegneri over 65 al 30% tra gli ingegneri under 35.
La regione con la maggiore incidenza di donne ingegnere iscritte all’albo è la Sardegna, in cui circa un quarto di ingegneri è di sesso femminile. Campania, Veneto e Molise risultano, al contrario, le regioni in cui il tasso di presenza femminile supera di poco l’11%.
In particolare, all’Ordine di Napoli risultano iscritte al gennaio 2020 1.453 donne su un totale di 13.182 iscritti.
In conclusione lo studio è in perfetta sintonia con le finalità che l’Ordine degli Ingegneri di Napoli, anche attraverso la commissione pari opportunità, persegue da oltre vent’anni, ossia promuovere un’incisiva partecipazione delle donne nel mondo dell’economia, nella politica e nella vita pubblica, oltre che nell’ambito professionale di appartenenza.
Dando uno sguardo ampio sull’occupazione femminile in Campania il dato che emerge sembra mostrare i primi segnali di una politica di inclusione delle donne nel mondo lavorativo, avviata in Italia già dal trattato di Lisbona e grazie allo stanziamento di fondi specifici europei. Dal testo si evince che nel periodo di osservazione 2015-2019 il numero di donne occupate in Campania cresce del 6,94%.
L’incidenza della partecipazione femminile al mondo del lavoro (percentuale di Occupati Donne su Totale Occupati Campania), rispetto all’occupazione complessiva nel periodo di osservazione 2015-2019 si attesta in Campania su una media del 35,26%, quindi ben al di sotto di quella maschile e lontana dalle medie europee.
In questo scenario Napoli ha un ruolo centrale, presentandosi come una provincia ad elevato tasso occupazionale rispetto al totale regionale, infatti, in media, circa il 51,29% degli occupati uomini e il 47,86% degli occupati donne in Campania sono partenopei.
Dalla pubblicazione emerge anche che la percentuale degli infortuni delle lavoratrici, nel complesso dei dati denunciati e accertati dall’INAIL nel quinquennio 2015-2019 pari al 30,32%, si allinea con il trend dell’incidenza delle occupate.
L’ultimo dato del 2019 rileva 590.445 occupate su 1.664.110 occupati totali, con incidenza pari al 35,48%.
Va sottolineato che spesso investire in sicurezza è percepito solo come un costo, il che spiega certe resistenze riscontrabili soprattutto in piccole e piccolissime imprese. Ma l’investimento in sicurezza conviene. Si tratta di un’affermazione che non è solo un semplice slogan di “civiltà”, ma una verità di fatto comprovata dai numeri. Basti pensare ai risultati della ricerca europea promossa nel 2011 dall’ISSA (International Association Of Social Security) che ha rilevato come ogni euro speso in prevenzione garantisca un ritorno economico (il cosiddetto ROP, acronimo che sta per return on prevention) decisamente superiore, pari in media a 2,2 euro. A questo punto lascio la parola ai relatori e sono certa che avremo un confronto molto stimolante.